
Digital divide in Italia: Eurispes svela le sfide del 2025
- Oltre 7 milioni di italiani non hanno accesso a internet.
- Il 45% degli over 75 non sa usare lo smartphone.
- Quasi il 58% degli over 75 non ha mai usato internet.
L’Italia si confronta con un momento cruciale nell’ambito digitale, con il 2025 a rappresentare un anno decisivo nel suo percorso verso una trasformazione tecnologica completa. Un recente studio, pubblicato dall’Eurispes, mette in luce le diverse difficoltà e le opportunità che la nazione deve affrontare, con l’obiettivo di garantire che il progresso nella digitalizzazione possa agire da propulsore per una crescita sostenibile, accessibile a ogni cittadino.
Digitalizzazione: un’opportunità per tutti?
La digitalizzazione emerge come un elemento fondamentale nel cambiamento sociale ed economico italiano tra il 2020 e il 2030. In questo scenario, l’alfabetizzazione digitale si rivela una competenza cruciale per giovani e adulti; tuttavia, una porzione rilevante della popolazione nazionale rimane esclusa da questa rivoluzione tecnologica. Come evidenziato dal rapporto Eurispes 2025, oltre 7 milioni di italiani non hanno ancora accesso a Internet, una situazione critica con conseguenze particolarmente serie per gli anziani e i residenti in aree rurali.

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Il digital divide: un ostacolo all’inclusione
La disparità digitale in Italia si manifesta attraverso complesse problematiche sociali e territoriali. Attualmente, oltre il 12% degli italiani risulta escluso dalla rete, una condizione particolarmente accentuata tra gli over 65 residenti in aree rurali o appartenenti a gruppi socio-economicamente svantaggiati. La causa principale risiede nella carenza di un’alfabetizzazione digitale di base, unita alla scarsa disponibilità di dispositivi necessari e di connessioni Internet stabili, oltre alla diffidenza degli anziani verso le tecnologie moderne e a un’offerta formativa inadeguata.
L’urgenza dell’esclusione digitale per gli anziani: guardando al 2025, è sorprendente constatare come circa il 45% degli over 75 non sappia usare lo smartphone e quasi il 58% dichiari di non aver mai usato Internet. Parallelamente, si osserva un abbassamento dell’età media di ingresso nel mondo degli smartphone: molti adolescenti tra gli otto e i tredici anni possiedono già questi strumenti tecnologici. Questa familiarità precoce con le nuove tecnologie, senza una preparazione adeguata, può esporre questi giovani al rischio di problemi legati alla dipendenza dai dispositivi elettronici, alla diffusione di informazioni errate e a forme di violenza come il cyberbullismo.
Formazione digitale: la chiave per il futuro
La formazione digitale in Italia rappresenta uno strumento strategico per ridurre le disuguaglianze e garantire pari opportunità. Negli ultimi anni, il Paese ha investito in iniziative come il Piano Nazionale Scuola Digitale e nella transizione digitale della pubblica amministrazione; tuttavia, l’istruzione di base in questo campo è spesso frammentata e manca di coerenza. La formazione digitale deve coinvolgere la scuola dell’obbligo, l’università, gli adulti, i lavoratori in aggiornamento professionale e gli anziani attraverso corsi specifici e sportelli digitali.
Il rapporto Eurispes sottolinea l’importanza dell’educazione digitale intergenerazionale, affermando che nessuna strategia di inclusione può prescindere dal coinvolgimento diretto delle famiglie e di tutte le fasce d’età. In Italia, si stanno diffondendo iniziative che avvicinano nonni e nipoti nell’apprendimento delle competenze digitali, basate sulla collaborazione tra scuole, associazioni e centri anziani, sul mentoring tra giovani e adulti e sull’inserimento di “facilitatori digitali” nei quartieri e nei servizi pubblici.
Verso una cittadinanza digitale consapevole e inclusiva
L’Italia ha compiuto progressi significativi verso una digitalizzazione di base; tuttavia, la vera sfida consiste nel passare dalla mera quantità dell’accesso a un utilizzo di qualità. L’ampia diffusione delle tecnologie digitali ha trasformato profondamente le nostre modalità di interazione sia con gli strumenti tecnologici sia con il contesto sociale. Questo progresso, però, porta con sé nuove fragilità nelle dimensioni cognitive, psicologiche e sociali.
È quindi fondamentale promuovere una cultura orientata alla consapevolezza digitale, promuovendo valori che vanno oltre il semplice utilizzo tecnologico. È necessario un impegno deciso da parte delle istituzioni europee per garantire norme chiare e il rispetto della privacy; è fondamentale instaurare pratiche digitali caratterizzate da un’etica umana, eliminando ogni forma di discriminazione, al fine di valorizzare lo sviluppo positivo di ogni comunità e dei singoli individui.
Competenze digitali: un investimento per il futuro del lavoro
La questione dell’alfabetizzazione digitale va oltre le dimensioni sociali e culturali; essa rappresenta un pilastro fondamentale della competitività economica. Guardando al 2025, il mercato del lavoro italiano evidenzia una crescente domanda di figure professionali con competenze digitali avanzate. Pertanto, i percorsi formativi devono superare i limiti della semplice alfabetizzazione e fornire strumenti per un uso consapevole, sicuro ed efficiente delle tecnologie.
In questo contesto si inserisce il rapporto dell’Eurispes, che propone diverse misure concrete per promuovere la digitalizzazione e colmare le disuguaglianze esistenti. Tra queste misure, si annoverano l’obbligatorietà di corsi di formazione digitale nelle scuole e nei centri per l’impiego, l’importanza dell’insegnamento della cultura digitale nelle famiglie, incentivi per la creazione di sportelli digitali nei comuni e campagne nazionali di sensibilizzazione sull’importanza delle tecnologie lungo l’intero arco della vita.
Un futuro digitale per tutti: la visione di Eurispes
Il futuro della digitalizzazione in Italia dipende dall’impegno coordinato di istituzioni, scuole, famiglie e imprese. Lo studio di Eurispes evidenzia l’importanza di porre l’istruzione al centro delle strategie di inclusione; solo così l’Italia potrà ridurre il divario con le principali nazioni europee e garantire pari opportunità a tutti i cittadini, dai bambini agli anziani.
L’effettiva inclusione digitale si realizzerà quando nessuno sarà escluso dalle risorse online, a prescindere dall’età, dalle risorse economiche o dal luogo di residenza.
Conclusione: Coltivare un Umanesimo Digitale per un Futuro Inclusivo
L’articolo esamina una questione cruciale per l’Italia: trasformare la digitalizzazione in un vantaggio collettivo senza lasciare indietro nessun gruppo sociale. Un elemento chiave della formazione avanzata è il concetto di apprendimento permanente. In un mondo in rapida evoluzione, le competenze digitali non sono solo un obiettivo da raggiungere, ma un percorso continuo di apprendimento e adattamento.
Un aspetto fondamentale è la necessità urgente di promuovere un umanesimo digitale. Non basta acquisire competenze tecniche; è essenziale sviluppare una coscienza critica ed etica nei confronti dell’innovazione tecnologica. Ciò significa formare i cittadini affinché sappiano distinguere le fonti affidabili dalle notizie false, proteggere la propria privacy online, utilizzare i social media in modo positivo ed essere consapevoli del ruolo degli algoritmi nella loro vita quotidiana.
Rifletti su questa domanda: quali azioni possono intraprendere gli individui e le comunità per costruire insieme un futuro digitale più inclusivo e umano? In un contesto sempre più complesso, è urgente identificare le abilità necessarie per affrontare questo nuovo scenario con consapevolezza e responsabilità. Le risposte a queste domande saranno decisive per il futuro del nostro Paese.
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