
Come l’educazione può trasformare il mondo: un’analisi approfondita
- Circa 750 milioni di adulti nel mondo non sanno leggere.
- Nel 2022, l'11,5% dei giovani italiani ha interrotto gli studi.
- L'unesco invita a ricalibrare le nozioni di istruzione.
L’istruzione emerge come una forza inarrestabile di mutamento, un diritto imprescindibile e un potente strumento per forgiare un avvenire più giusto e durevole. Diverse istituzioni e iniziative globali si dedicano a promuovere un’istruzione di elevata qualità, accessibile a tutti, che non si limiti alla semplice trasmissione di nozioni, ma che alimenti la riflessione, il confronto e l’ardore per la conoscenza.
L’impegno globale per un’educazione trasformativa
La 62ª Assemblea della Conferenza Generale ha visto protagoniste tre realtà accademiche avventiste – Andrews University, Adventist University of Africa e Loma Linda University Health – che abbracciano il motto “Approfondire la conoscenza, affermare la fede, cambiare il mondo“. Queste istituzioni, attraverso l’eccellenza accademica, la formazione spirituale e la dedizione al servizio, si impegnano a preparare leader e professionisti pronti ad affrontare le sfide globali.
Andrews University, istituita nel 1874, accoglie studenti da oltre 100 nazioni, favorendo un contesto multiculturale e inclusivo. L’Adventist University of Africa, con sede in Kenya e fondata nel 2006, si concentra sulla formazione post-laurea, preparando pastori, dirigenti e professionisti per servire le comunità africane e globali. Loma Linda University Health, istituita nel 1905, si distingue come polo accademico sanitario, formando medici missionari e fornendo assistenza medica a popolazioni in difficoltà in tutto il mondo.

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La sfida dell’analfabetismo e della povertà educativa
Nonostante i progressi compiuti, l’analfabetismo e la povertà educativa restano ostacoli globali di notevole entità. Secondo i dati più recenti, circa 750 milioni di adulti nel mondo non sanno leggere e scrivere, con una preponderanza femminile, e 250 milioni di bambini e ragazzi non frequentano l’istituzione scolastica. In Italia, sebbene l’analfabetismo sia diminuito drasticamente dal 1861, l’abbandono scolastico e la povertà educativa continuano a rappresentare una problematica. Nel 2022, l’11,5% dei giovani adulti italiani tra i 18 e i 24 anni ha interrotto precocemente gli studi, superando la media europea del 9,6%. La povertà educativa, connessa alla carenza di opportunità culturali e formative, limita lo sviluppo di talenti e aspirazioni nei più giovani.
Un nuovo contratto sociale per l’educazione
L’Unesco evidenzia la necessità di un nuovo patto sociale per l’istruzione, che coinvolga tutti gli attori pertinenti – enti pubblici, privati e della società civile – per definire l’organizzazione e le finalità del sistema formativo. Questo nuovo accordo sociale dovrebbe proporsi di correggere le disparità ereditate dal passato e di delineare futuri più equi e sostenibili. Sobhi Tawil, direttore della Divisione “Future of learning and innovation” dell’Unesco, invita a ricalibrare le nozioni di istruzione e a reimpostare le interdipendenze, riconoscendo che i paesi con il più alto livello di istruzione sono anche quelli che accelerano maggiormente il cambiamento climatico. È necessario ristabilire l’equilibrio tra gli esseri umani, con il pianeta e con la tecnologia, agendo con urgenza per invertire la rotta.
L’istante trasformativo dell’educazione
Michele Senici, Education Director di Still I Rise, sottolinea l’importanza dell’istante nell’educazione, il momento in cui si decide se amare il mondo abbastanza da assumersene la responsabilità e salvarlo dalla rovina. L’educazione non è solo trasmissione di conoscenze, ma anche cura dell’istante in cui si accoglie un bambino, si spiega il perché di un argomento, si trasmette la passione per l’apprendimento. Still I Rise, aprendo scuole d’eccellenza per bambini rifugiati, apolidi e abbandonati, dimostra come un’educazione appassionata e attenta possa fare la differenza nella vita di chi è più vulnerabile.
“Guarigione” e “Illuminazione”: La chiave per trasformare l’educazione
Un libro evidenzia la necessità di una modifica radicale dell’istruzione, che superi il forzato adattamento alla cultura del “patriarcato”. L’autore esprime il desiderio che coloro che sono responsabili delle politiche educative privilegino lo sviluppo umano rispetto alla loro meccanizzazione, riconoscendo come la nostra stessa sopravvivenza dipenda dal superamento di una visione patriarcale. La “guarigione” e l'”illuminazione” di docenti ed educatori sono cruciali per risvegliare la consapevolezza degli studenti e promuovere un’istruzione che sia realmente capace di trasformare.
L’educazione come strumento di emancipazione e cambiamento sociale
L’educazione si conferma come un diritto fondamentale e uno strumento potente per l’emancipazione individuale e il cambiamento sociale. Investire nell’educazione significa investire nel futuro, creando società più giuste, inclusive e sostenibili. È necessario un impegno collettivo per garantire un’educazione di qualità a tutti, che promuova la riflessione critica, la creatività e la passione per l’apprendimento. Solo così potremo costruire un mondo in cui ogni individuo abbia l’opportunità di realizzare il proprio potenziale e di contribuire al bene comune.
Amici, riflettiamo insieme: l’educazione non è solo un percorso di apprendimento, ma un vero e proprio viaggio di scoperta. È un’avventura che ci porta a conoscere noi stessi, il mondo che ci circonda e il nostro ruolo in esso. Immaginate un mondo in cui ogni bambino abbia accesso a un’istruzione di qualità, che lo ispiri a sognare in grande e a realizzare il proprio potenziale. Questo è il mondo che possiamo costruire insieme, un passo alla volta, un libro alla volta, un insegnante alla volta.
E ora, una nozione base: l’alternanza scuola-lavoro, se ben strutturata, può essere un’esperienza preziosa per gli studenti, permettendo loro di acquisire competenze pratiche e di orientarsi nel mondo del lavoro. Ma ecco la nozione avanzata: l’alternanza scuola-lavoro dovrebbe essere concepita come un vero e proprio percorso di apprendimento esperienziale, in cui gli studenti siano attivamente coinvolti nella progettazione e nella valutazione delle attività, e in cui le aziende si impegnino a fornire un ambiente di lavoro stimolante e formativo.
Pensateci: cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per promuovere un’educazione più equa, inclusiva e trasformativa? Quali sono le nostre passioni e i nostri talenti che possiamo mettere al servizio dell’educazione? Il cambiamento inizia da noi, dalla nostra volontà di imparare, di crescere e di contribuire a un mondo migliore.
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