
Sicurezza stradale: al via la rivoluzione dell’educazione ‘on the road’
- Sperimentazione in 10 aree pilota per educare i giovani.
- Ragazzi over 16 affiancheranno le forze dell'ordine.
- L'iniziativa nasce dal successo dell'Associazione Ragazzi On the Road dal 2007.
- Dopo l'introduzione delle nuove norme, riduzione di oltre il 10% dei decessi.
Oggi, 17 ottobre 2025, alle ore 08:25, si assiste a un’importante svolta nel campo dell’educazione stradale in Italia. Un protocollo d’intesa interministeriale, siglato al Viminale, segna l’inizio di una sperimentazione su vasta scala di un modello educativo innovativo, già collaudato con successo dall’Associazione Ragazzi On the Road.
Un’Alleanza Strategica per la Sicurezza Stradale
La firma del protocollo, che vede protagonisti il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il presidente dell’associazione Egidio Provenzi, rappresenta un passo significativo verso la trasformazione dell’educazione civica in un’esperienza tangibile. Il programma prevede il coinvolgimento di dieci aree pilota distribuite su tutto il territorio nazionale.
L’iniziativa, fortemente sostenuta dai due ministri e presentata al Meeting di Rimini, si propone di offrire ai giovani over 16 un’opportunità unica: affiancare le Forze dell’ordine, le Polizie locali e il Nue 112, dopo aver ricevuto una formazione specifica e una copertura assicurativa adeguata. In questo modo, i ragazzi potranno vivere in prima persona le attività di prevenzione, acquisendo una consapevolezza diretta dei rischi e delle responsabilità legate alla guida.
- Finalmente un'iniziativa concreta per la sicurezza stradale! 👍......
- Sono scettico, temo sia solo propaganda... 😠...
- Ma siamo sicuri che esporre i giovani a questi rischi sia etico 🤔......
On the Road: Un Modello di Successo
Nata nel 2007 in provincia di Bergamo, l’Associazione Ragazzi On the Road si è distinta per la sua capacità di coinvolgere i giovani attraverso il metodo dell’educazione tra pari. Questo approccio, che vede i ragazzi educare altri ragazzi, si è rivelato particolarmente efficace nel diffondere consapevolezza e senso civico. Il sostegno di numerose prefetture e amministrazioni locali testimonia la validità del modello.
Le finalità del protocollo si allineano a una visione condivisa: ridurre la mortalità stradale, promuovere la responsabilità e diffondere una cultura della sicurezza attraverso esperienze dirette. L’obiettivo è quello di formare una nuova generazione di conducenti consapevoli e responsabili, capaci di difendere la propria vita e quella degli altri sulla strada.

Un Impegno Concreto per la Sicurezza
Con questa iniziativa, il Viminale e il Mit ribadiscono che la sicurezza stradale non è un tema astratto, ma una missione di sistema che coinvolge istituzioni, forze dell’ordine e cittadini. A dieci mesi dall’introduzione delle nuove norme nel Codice della Strada, i dati mostrano una riduzione di oltre il 10% dei decessi, confermando l’efficacia dell’azione del Governo.
Il protocollo sottoscritto rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione: un investimento concreto nella mobilità, nella cultura e nella responsabilità. L’obiettivo finale è quello di raggiungere l’obiettivo zero vittime sulla strada, un traguardo ambizioso ma raggiungibile attraverso un impegno costante e una collaborazione sinergica tra tutti gli attori coinvolti.
Verso una Cultura della Responsabilità Stradale
L’iniziativa congiunta del Viminale e del Mit, in collaborazione con l’Associazione Ragazzi On the Road, rappresenta un’opportunità unica per i giovani italiani di diventare protagonisti attivi nella promozione della sicurezza stradale. Attraverso l’esperienza diretta e l’educazione tra pari, i ragazzi potranno acquisire una consapevolezza profonda dei rischi e delle responsabilità legate alla guida, contribuendo a creare una cultura della sicurezza che si diffonda in tutta la società.
Questo approccio innovativo, che integra l’educazione civica con l’esperienza pratica, si pone come un modello da seguire per altri Paesi che desiderano ridurre la mortalità stradale e promuovere una mobilità più sicura e sostenibile. L’investimento nella formazione dei giovani è un investimento nel futuro, un futuro in cui le strade siano più sicure e la vita umana sia valorizzata al massimo.
Oltre la Teoria: L’Esperienza Come Chiave di Volta
Nel contesto dell’educazione avanzata, l’alternanza scuola-lavoro e gli stage curricolari rappresentano strumenti preziosi per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e per fornire loro competenze pratiche e spendibili. Tuttavia, l’iniziativa promossa dal Viminale e dal Mit va oltre la semplice alternanza scuola-lavoro, offrendo ai ragazzi un’esperienza immersiva e coinvolgente che li mette a diretto contatto con le problematiche della sicurezza stradale.
Una nozione base di educazione avanzata ci ricorda che l’apprendimento è più efficace quando è attivo e partecipativo. In questo caso, i ragazzi non si limitano ad ascoltare lezioni teoriche sulla sicurezza stradale, ma diventano parte integrante del sistema di prevenzione, affiancando le forze dell’ordine e vivendo in prima persona le conseguenze degli incidenti stradali. Questa esperienza trasformativa li aiuta a sviluppare un senso di responsabilità e di consapevolezza che difficilmente potrebbero acquisire in un contesto puramente teorico.
Una nozione avanzata di educazione ci suggerisce che l’apprendimento è un processo continuo e dinamico, che si adatta alle esigenze e alle sfide del mondo contemporaneo. L’iniziativa del Viminale e del Mit rappresenta un esempio concreto di come l’educazione possa essere innovativa e rilevante, affrontando un problema sociale urgente come la mortalità stradale. Riflettiamo su come possiamo estendere questo modello ad altri ambiti dell’educazione, creando opportunità di apprendimento esperienziale che preparino i giovani ad affrontare le sfide del futuro con competenza e consapevolezza.
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