Alfabetizzazione finanziaria: come preparare i giovani alle sfide economiche?

L’eurodeputato Dan-Stefan Motreanu, del Partito Popolare Europeo, ha portato il tema all’attenzione della Commissione europea tramite una interrogazione scritta, spronando all’adozione di azioni concrete per includere la literacy finanziaria all’interno dei programmi didattici degli Stati membri. L’iniziativa ha preso corpo a seguito di un incontro del 4 marzo 2025, in cui la Commissaria Maria Luís Albuquerque si è confrontata con giovani europei – studenti, imprenditori e professionisti del settore – per discutere le questioni finanziarie più impellenti.

Il dibattito ha evidenziato una carenza di preparazione in ambito scolastico riguardo a temi fondamentali come il risparmio, gli investimenti, il credito e la gestione del denaro. Nonostante l’importanza riconosciuta di tali competenze, il panorama educativo europeo presenta significative lacune, con una vasta parte della popolazione giovanile sprovvista delle nozioni finanziarie basilari, limitando così una partecipazione informata all’economia reale. Di conseguenza, l’inclusione sistemica dell’educazione finanziaria nei curricula scolastici si configura come una necessità improcrastinabile.

Le lacune nell’alfabetizzazione finanziaria e le loro conseguenze

La Commissaria Albuquerque ha espresso pieno appoggio alla proposta di un vasto programma di formazione per gli insegnanti, spesso privi delle competenze necessarie a impartire efficacemente nozioni di economia personale. *La scarsa preparazione in ambito finanziario frena lo sviluppo di consuetudini di parsimonia e di impiego del denaro sin dall’età infantile, alimentando problematiche di vasta portata come la scarsità di capitali investiti e la precarietà previdenziale. Recenti indagini evidenziano che in nazioni come la Romania una parte considerevole dei giovani non possiede neanche le cognizioni finanziarie di base, compromettendo la capacità di compiere scelte economiche consapevoli.

Un sondaggio UE ha rivelato che i giovani europei desiderano ardentemente l’integrazione sistematica della literacy finanziaria nei programmi scolastici. Sebbene la Commissaria Albuquerque abbia sostenuto l’idea di un programma di formazione per gli insegnanti, l’implementazione pratica di tali misure nei sistemi educativi nazionali e il supporto alla formazione dei docenti rimangono ancora da definire. Nel 2023, un’indagine Eurobarometro ha evidenziato che un terzo della popolazione dell’Unione Europea non comprende il funzionamento o l’impatto dell’inflazione sulla propria vita quotidiana. Solo il 26% dei rispondenti ha risposto correttamente ad almeno quattro domande su cinque, e solo il 18% degli europei possiede livelli di alfabetizzazione finanziaria “alti”.

Iniziare presto: l’importanza dell’educazione finanziaria fin dalla giovane età

Al pari della lettura e della scrittura, la comprensione delle implicazioni finanziarie è oggi una competenza essenziale. Apprendere precocemente le abilità relative al risparmio, all’investimento, al rischio e al guadagno può contribuire a ridurre le disparità geografiche, di genere e di reddito, e spezzare il ciclo della povertà. Studi dimostrano che i bambini cresciuti in contesti familiari dove si discute di denaro hanno il doppio delle probabilità di sviluppare consuetudini di risparmio regolari. Un rapporto positivo con il denaro si costruisce attraverso esperienze familiari positive, come la valutazione del budget per la spesa settimanale o la gestione della paghetta.

Il grado di comprensione individuale riguardo ai rischi e alle opportunità di risparmi e investimenti può influenzare notevolmente le economie dei Paesi. Di fronte a un 33% della popolazione mondiale considerata “finanziariamente competente”, diverse nazioni stanno adottando misure per elevare i livelli di comprensione finanziaria dei propri cittadini, partendo dai più giovani. Paesi come Singapore, Nuova Zelanda e Regno Unito hanno introdotto programmi di educazione finanziaria nelle scuole primarie e secondarie. L’UE ha pubblicato nel 2023 un quadro di riferimento per le competenze finanziarie di bambini e ragazzi. In Danimarca, l’insegnamento obbligatorio di temi finanziari è previsto per gli studenti dai 13 ai 15 anni da 10 anni. In Finlandia, oltre il 90% degli studenti partecipa a programmi di dieci lezioni su imprese, economia e società, con simulazioni pratiche di gestione del budget e attività commerciali.

Prospettive future: verso un’Europa più finanziariamente consapevole

In Italia, a partire dall’anno scolastico in corso, la legge 21/2024 introduce l’insegnamento dell’educazione finanziaria (nell’ambito dell’educazione civica) nelle scuole di ogni ordine e grado. I percorsi formativi sono stati elaborati in collaborazione tra il Ministero dell’istruzione e del merito, un Comitato incaricato dell’elaborazione dei contenuti, la Fondazione per l’educazione finanziaria e il risparmio, la Banca d’Italia e la Consob. La Banca d’Italia mette a disposizione da anni risorse e iniziative per giovani e istituzioni scolastiche, preparando materiali consultabili online. L’iniziativa si ispira a una didattica per competenze e propone un approccio multidisciplinare, con percorsi formativi specifici per i docenti di ogni grado scolastico. L’introduzione di materie dedicate potrebbe avere un impatto positivo anche sugli adulti, a partire dagli insegnanti e dai genitori.

È evidente la necessità di aumentare i livelli di alfabetizzazione finanziaria, introducendo lo studio dei concetti basilari il più presto possibile. Le nuove generazioni, pur essendo native digitali, palesano una carenza nella comprensione dei meccanismi economici e finanziari. Secondo i dati Eurobarometro, coloro che conseguono i risultati migliori nei questionari sulle competenze finanziarie sono generalmente uomini di circa quarant’anni con un elevato livello di istruzione. In Europa, i Paesi Bassi si confermano la nazione con le migliori conoscenze finanziarie, seguiti da Finlandia, Danimarca ed Estonia. L’Italia si colloca al di sotto della media UE. L’obiettivo è forgiare un’Europa più finanziariamente informata, capace di affrontare le future sfide economiche con maggiore preparazione e capacità di recupero.

Un futuro finanziario più solido: investire nell’educazione

L’articolo che abbiamo analizzato mette in luce una verità inequivocabile: l’educazione finanziaria è un pilastro fondamentale per il futuro dei giovani europei. Una nozione base di educazione avanzata, applicabile a questo tema, è l’importanza dell’apprendimento esperienziale. Invece di limitarsi a nozioni teoriche, i programmi scolastici dovrebbero integrare simulazioni, casi di studio reali e interazioni con professionisti del settore per rendere l’apprendimento più coinvolgente e pratico. Una nozione più avanzata è l’integrazione di competenze trasversali come il pensiero critico, la capacità di problem solving e la comunicazione efficace. Queste competenze, unite alla conoscenza finanziaria, permettono ai giovani di navigare con successo in un mondo economico sempre più complesso e di prendere decisioni informate e responsabili.
Riflettiamo: quanto siamo preparati ad affrontare le sfide finanziarie della vita?* E cosa possiamo fare, individualmente e collettivamente, per promuovere una maggiore consapevolezza finanziaria tra le nuove generazioni? L’educazione finanziaria non è solo una questione di numeri e grafici, ma di empowerment e di costruzione di un futuro più sicuro e prospero per tutti.