
Gino Cecchettin: il suo viaggio dall’Italia all’ONU per combattere la violenza di genere
- Cecchettin al liceo Cutelli prima dell'ONU con CampBus.
- CampBus toccherà 4 città italiane per l'educazione sentimentale.
- L'Italia è tra i pochi paesi in Europa senza un programma obbligatorio.
Oggi, 22 settembre 2025, Gino Cecchettin, figura di spicco nella battaglia contro la violenza di genere, si appresta a intraprendere un percorso di grande rilievo. Prima di dirigersi a New York per rappresentare l’Italia alle Nazioni Unite, Cecchettin farà tappa al liceo Cutelli di Catania, accompagnato dalla Fondazione Giulia Cecchettin e dal progetto CampBus del Corriere della Sera. L’obiettivo primario è incentivare l’educazione emotiva e promuovere una cultura del rispetto tra i giovani studenti. Questo impegno scaturisce dalla tragica scomparsa della figlia Giulia, avvenuta l’11 novembre 2023, un evento che ha trasformato Cecchettin in un emblema di resilienza e di partecipazione civica.
Un Impegno Globale che Inizia nelle Scuole
La scelta di Cecchettin di avviare questo percorso formativo nelle scuole italiane, prima di assumere il suo incarico internazionale, evidenzia l’importanza cruciale di intervenire alla radice del problema. Come afferma Cecchettin, “la lotta alle disparità inizia con loro”, riferendosi ai giovani che costituiscono il futuro della società. Il progetto CampBus del Corriere della Sera, attivo dal 2020, offre un veicolo ideale per raggiungere questo scopo, portando il messaggio di Cecchettin direttamente nelle aule scolastiche. Il tour di CampBus farà tappa in quattro città: Catania, Roma, Milano e Verona, coinvolgendo attivamente gli studenti in laboratori e incontri dedicati all’educazione sentimentale.

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L’Educazione ai Sentimenti: Una Necessità Impellente
Cecchettin sottolinea che l’educazione ai sentimenti non è soltanto una questione di affettività o sessualità, ma un confronto aperto e onesto su come i sentimenti influenzano tutte le interazioni umane. Questa educazione è onnipresente, intrinseca ad ogni ora di scuola, ma manca una materia specifica dedicata a questo tema. L’Italia è uno dei pochi paesi in Europa a non avere un programma obbligatorio in tal senso, una lacuna che Cecchettin attribuisce alla ricerca del consenso politico piuttosto che al bene reale della comunità. La Fondazione Giulia Cecchettin si propone di colmare questa lacuna, lavorando a stretto contatto con le scuole per integrare l’educazione sentimentale nel curriculum scolastico.
Un Ecosistema di Rispetto e Comprensione
Cecchettin paragona i rapporti interpersonali a un ecosistema, dove ognuno ha la responsabilità di produrre ossigeno, ovvero rispetto e comprensione, anziché anidride carbonica, ovvero odio e prevaricazione. Questa metafora potente evidenzia la necessità di rompere il circolo vizioso della rabbia e della violenza, promuovendo un ambiente in cui le persone si sentano ascoltate e valorizzate. L’obiettivo è fornire agli individui gli strumenti per gestire le emozioni negative e per costruire relazioni sane e rispettose. Come sottolinea Cecchettin, è imprescindibile far comprendere che “ci vuole molta più forza a chiedere scusa che non dare un ceffone a qualcun altro”.
Verso un Futuro di Rispetto e Consapevolezza
L’impegno di Gino Cecchettin e della Fondazione Giulia Cecchettin rappresenta un faro di speranza in un momento storico in cui la violenza di genere è ancora una piaga sociale. Attraverso l’educazione ai sentimenti e la promozione di una cultura del rispetto, si può costruire un futuro in cui le nuove generazioni siano in grado di riconoscere e contrastare le disparità e le prevaricazioni. Il progetto CampBus del Corriere della Sera, con il suo tour nelle scuole italiane, è un passo importante in questa direzione, offrendo agli studenti e ai docenti l’opportunità di confrontarsi con testimonianze dirette e di sviluppare strumenti concreti per promuovere un cambiamento positivo.
L’educazione avanzata, in questo contesto, si configura come un processo di apprendimento continuo e trasformativo, che va oltre la semplice acquisizione di conoscenze e competenze. Si tratta di sviluppare una consapevolezza critica del mondo che ci circonda e di acquisire gli strumenti per agire in modo responsabile e solidale.
Una nozione base di educazione avanzata applicabile al tema dell’articolo è l’importanza dell’intelligenza emotiva. Saper riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni, così come quelle degli altri, è fondamentale per costruire relazioni sane e per prevenire comportamenti violenti.
Una nozione avanzata è la *pedagogia transfemminista*, che mira a decostruire gli stereotipi di genere e a promuovere un’educazione inclusiva e rispettosa delle diversità. Questa pedagogia incoraggia gli studenti a interrogarsi sulle norme sociali e a sviluppare un pensiero critico nei confronti delle dinamiche di potere che perpetuano la violenza di genere.
Riflettiamo: come possiamo, individualmente e collettivamente, contribuire a creare un ambiente in cui l’educazione ai sentimenti sia considerata una priorità e in cui ogni persona si senta libera di esprimere le proprie emozioni in modo sano e costruttivo?
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