
Giovani e finanza: come superare le sfide del 2025?
- Solo il 16% dei giovani si sente preparato in finanza.
- Il 67% ammette di saperne poco e vuole imparare.
- Il 41% degli uomini investe, contro il 27% totale.
- Solo l'11% delle donne investe di più mensilmente.
- Il 48% si affida alle istituzioni per formazione finanziaria.
Nel panorama economico odierno, l’educazione finanziaria emerge come una competenza cruciale, specialmente tra i giovani. Diverse indagini recenti rivelano un quadro complesso, caratterizzato da una crescente consapevolezza dei propri limiti e da un forte desiderio di colmare il divario esistente. Tuttavia, persistono sfide significative, come il divario di genere, la preferenza per investimenti a breve termine e la difficoltà nel distinguere fonti di informazione affidabili.
Consapevolezza e Desiderio di Apprendimento: Un Segnale Positivo
Uno studio condotto da Skuola.net in partnership con ESCP Business School, analizzando un gruppo di 2.500 giovani di età compresa tra i 14 e i 29 anni, rivela che solo il 16% si percepisce sufficientemente preparato in ambito finanziario. Un’ampia maggioranza, pari al 67%, ammette di saperne poco o nulla e manifesta un vivo interesse nell’acquisire maggiori competenze. L’aspirazione a imparare si concretizza in scelte pratiche: il 15% degli intervistati ha già intrapreso un percorso di formazione in ambito economico-finanziario, e un ulteriore 30% prevede di farlo prossimamente. Questo interesse è alimentato dalla consapevolezza che le competenze finanziarie sono essenziali per affrontare le sfide del mondo del lavoro e per sviluppare competenze trasversali utili in diversi ambiti professionali.
Parallelamente, l’avanzamento tecnologico e le tendenze diffuse sui social media hanno reso argomenti un tempo poco conosciuti – come quelli legati agli investimenti – facilmente accessibili: non è casuale che il 27% dei partecipanti, percentuale che raggiunge il 41% tra gli uomini, dichiari di impiegare il proprio denaro in varie forme.
Un’indagine di Banca d’Italia, condotta nel primo semestre del 2023 su 5.400 persone tra i 18 e i 34 anni, conferma questa tendenza. Sebbene solo il 35% dei giovani abbia risposto correttamente alle domande sui principali concetti economici, oltre il 70% conosce la relazione rischio-rendimento e sa valutare il costo dei mutui. Oltre l’80% dei giovani cerca informazioni sulla finanza, ricorrendo in prevalenza ai social media (34%), alla televisione (32%), e a siti web o riviste di settore (24%).
Tuttavia, è importante notare che il 17% dei giovani non ha l’abitudine di aggiornarsi in materia finanziaria, una percentuale che sale tra le donne e tra i meno istruiti.
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Divario di Genere e Sfide Specifiche
Nonostante il crescente interesse per l’educazione finanziaria, persistono disparità significative. Le differenze di genere restano marcate: a sentirsi competenti sono il 45% dei ragazzi, contro appena il 22% delle ragazze. Un’indagine condotta da YouGov per la banca digitale N26 rivela che solo l’11% delle donne italiane ha intenzione di destinare mensilmente più risorse agli investimenti, contro il 21% degli uomini. Questa differenza riflette un diverso approccio al rischio e una minore sicurezza nella gestione delle proprie finanze. Solo il 43% delle donne italiane si sente sicura nel poter gestire bene il proprio denaro, contro il 62% della media europea.
Una notizia positiva è che il 60% delle donne italiane ha espresso un forte interesse nell’approfondire la propria educazione finanziaria e nel migliorare le proprie capacità per gestire meglio i propri fondi.
Un altro aspetto critico riguarda la preferenza per investimenti a breve termine. L’Osservatorio “Diventare investitori” di Pictet Asset Management evidenzia che, nonostante i richiami sull’effetto erosivo dell’inflazione, la preferenza in caso di nuovi impieghi risulta essere ancora quella per la liquidità. Inoltre, i portafogli tendono ad essere costituiti prevalentemente da titoli di stato italiani (45%) e investimenti immobiliari (21%), mentre le azioni rappresentano solo l’11%, limitando la diversificazione del rischio.

Il Ruolo dell’Educazione Finanziaria e delle Istituzioni
Di fronte a queste sfide, l’educazione finanziaria emerge come uno strumento fondamentale per promuovere l’inclusione e l’autonomia economica dei giovani. Come sottolinea Carina Kozole, Chief Risk Officer di N26, “L’educazione finanziaria è la via da percorrere per colmare davvero il divario di genere negli investimenti”. È necessario incoraggiare le donne a guardare agli investimenti come ad uno strumento accessibile adatto a sostenere il loro benessere e garantire il loro futuro finanziario.
L’Osservatorio di Pictet Asset Management indica che le istituzioni (48%) mantengono la posizione di leadership in tutti i principali paesi europei, con un’importanza crescente attribuita a scuola e università quali sedi di formazione finanziaria. È fondamentale incrementare e migliorare la sensibilizzazione delle nuove generazioni, includendo argomenti di educazione finanziaria nei programmi scolastici di educazione civica.
L’industria finanziaria ha un ruolo cruciale da svolgere in qualità di promotrice dell’educazione finanziaria, offrendo modelli di servizio innovativi e contenuti di qualità.
Verso un Futuro Finanziario più Consapevole e Inclusivo
Le sfide che i giovani affrontano nel mondo della finanza sono complesse e interconnesse. Tuttavia, la crescente consapevolezza dei propri limiti e il forte desiderio di apprendimento rappresentano un segnale positivo. Colmare il divario di genere, promuovere investimenti a lungo termine e garantire l’accesso a fonti di informazione affidabili sono passi fondamentali per costruire un futuro finanziario più consapevole e inclusivo. L’educazione finanziaria, promossa dalle istituzioni, dalle scuole, dalle università e dall’industria finanziaria, è la chiave per consentire ai giovani di prendere il controllo del proprio futuro economico e di contribuire attivamente alla crescita del Paese.
Riflessioni Finali: Navigare il Mare dell’Educazione Finanziaria
Amici lettori, l’educazione finanziaria è come una bussola in un mare di opportunità e insidie. Una nozione base, ma fondamentale, è comprendere il concetto di interesse composto: un piccolo investimento oggi, grazie alla magia dell’interesse che genera altro interesse, può trasformarsi in un tesoro nel tempo.
Un concetto più avanzato è la diversificazione del portafoglio: non mettere tutte le uova nello stesso paniere, ma distribuire i propri investimenti su diverse asset class (azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) per ridurre il rischio complessivo.
Vi invito a riflettere: quali sono i vostri obiettivi finanziari a lungo termine? Siete pronti a investire tempo ed energie per acquisire le competenze necessarie a raggiungerli? Ricordate, il viaggio verso la sicurezza finanziaria inizia con un piccolo passo: informarsi, confrontarsi e, soprattutto, non aver paura di chiedere aiuto.
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