
Rivoluzione svedese: l’educazione sessuale cambia il futuro (e i risultati sono sorprendenti)
- Occupazione femminile in Svezia: circa l'80%.
- 480 giorni di permesso parentale utilizzabili da entrambi i genitori.
- La Svezia ha stanziato un milione di corone per contrastare la violenza.
L’educazione sessuale e affettiva emerge come uno strumento cardine per la trasformazione della società, un ruolo ben esemplificato dalla Svezia, che ha precorso i tempi in Europa introducendo questa disciplina nelle scuole nel lontano 1955. Dopo settant’anni, gli effetti sono palpabili: una società con minore disuguaglianza di genere, una spiccata inclusione sociale e un elevato tenore di vita.
L’impatto dell’educazione sessuale in Svezia
Il libro “Gli svedesi lo fanno meglio” di Flavia Restivo esamina a fondo l’influenza dell’educazione sessuoaffettiva sulla società svedese. L’autrice mette in luce come l’insegnamento del consenso, della conoscenza del proprio corpo e del rispetto reciproco abbia contribuito a smantellare gli stereotipi di genere e a forgiare una società più aperta e accogliente. In Svezia, il livello di occupazione delle donne si aggira intorno all’80%, e il paese offre uno dei sistemi di permessi parentali più avanzati a livello globale, con 480 giorni utilizzabili da entrambi i genitori. Un’indagine del 2017 ha rivelato che l’85% degli studenti svedesi percepisce un trattamento equo, con le ragazze che dimostrano una maggiore sicurezza nelle proprie capacità rispetto alla media europea.

Il paradosso nordico e la cultura del consenso
Nonostante i risultati ottenuti, la Svezia, come altri paesi scandinavi, sperimenta il cosiddetto “paradosso nordico”, caratterizzato da un numero elevato di episodi di violenza domestica contro le donne. Tuttavia, secondo Restivo, questa statistica è il riflesso di una cultura del consenso più solida, che incoraggia le donne a denunciare anche azioni che in altri contesti rimarrebbero silenziate. La Svezia ha stanziato un milione di corone svedesi per affrontare il problema e implementare strumenti concreti per contrastare la violenza.
L’Italia e la necessità di un cambiamento
L’Italia, per contro, resta indietro in tema di educazione sessuale e affettiva. La materia è opzionale e lasciata alla discrezione delle singole scuole o di associazioni esterne. Diverse proposte legislative sono state presentate nel corso degli anni, ma nessuna ha ancora ottenuto l’approvazione. Secondo Restivo, l’influenza della religione cattolica e un certo conformismo italiano rappresentano un ostacolo all’introduzione di un’educazione sessuale moderna e inclusiva. In ben diciannove nazioni europee, l’educazione sessuo-affettiva è già un requisito obbligatorio, tra cui figurano la Germania, la Francia, la Spagna e i Paesi Bassi.
Verso un’educazione sessuale moderna e inclusiva
L’educazione sessuale non deve essere affidata ai professori, ma a psicologi e sessuologi. È fondamentale che i giovani ricevano informazioni corrette e scientifiche sulla sessualità, imparando il valore del consenso e del rispetto per sé stessi e per gli altri. L’autrice sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare che unisca dati statistici, riferimenti storici e culturali con uno stile narrativo coinvolgente. È necessario superare i tabù e le resistenze culturali per costruire una società più equa e consapevole.
- Comunicato del governo svedese sullo stanziamento di fondi contro la violenza nel 2017.
- Tesi di laurea che analizza l'educazione sessuale nella scuola dell'infanzia.
- Pagina del governo svedese su azioni contro violenza e oppressione legate all'onore.
- Comunicato stampa del governo svedese sull'allocazione di fondi contro la violenza domestica.
Di tendenza



