Educazione finanziaria: una svolta per l’indipendenza economica delle donne italiane

Scopri come la nuova strategia nazionale mira a migliorare la cultura finanziaria delle donne in Italia, promuovendo una gestione proattiva dei risparmi e prevenendo la violenza economica.

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  • Il 33% delle donne che si rivolgono a un centro antiviolenza è vittima di violenza economica.
  • Il punteggio di alfabetizzazione finanziaria degli italiani è aumentato da 10,2 a 10,6 su una scala da 0 a 20 dal 2020 al 2023.
  • Il 70% degli intervistati ritiene erroneamente che le criptovalute abbiano lo stesso corso legale del denaro.

L’educazione finanziaria, secondo l’OCSE, è “quel processo attraverso il quale i consumatori e gli investitori migliorano le proprie cognizioni riguardo ai prodotti, ai concetti e ai rischi finanziari, grazie a informazioni, istruzione e consigli, sviluppando abilità e fiducia nei mezzi necessari ad acquisire consapevolezza delle opportunità e dei rischi finanziari, fare scelte informate, sapere dove rivolgersi per assistenza e prendere iniziative per migliorare il proprio benessere finanziario” (OCSE 2005, Recommendation on Principles and Good Practices for Financial Education and Awareness).

In Italia, soprattutto le donne sanno poco di economia e finanza, come dimostrano studi e indagini. Le ricerche dell’OCSE e l’ultimo Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie della Consob certificano l’ignoranza degli italiani. Giovani e meno giovani, tutti bocciati in educazione finanziaria. In altri Paesi le differenze di genere non sono significative, ma in Italia le donne sono meno alfabetizzate in competenze finanziarie rispetto agli uomini.

I risultati dell’indagine condotta dal Museo del Risparmio di Torino, con Episteme e il sostegno di Intesa Sanpaolo, documentano che il grado di educazione finanziaria delle donne è più basso rispetto a quello degli uomini. Le forme di discriminazione economica possono limitare l’indipendenza della popolazione femminile: le donne vittime di queste discriminazioni perdono autostima e autonomia, tendono a isolarsi e non hanno il coraggio di denunciare abusi e violenze.

Secondo Paladino, è essenziale sensibilizzare le donne sull’importanza di acquisire un’educazione finanziaria di base e stimolare una gestione proattiva dei risparmi. Il problema non è solo la debole o insufficiente competenza sul tema finanziario, ma anche la mancanza di interesse delle donne su questi temi, vissuti come elemento maschile e grandi strategie incomprensibili rispetto alla gestione quotidiana del risparmio domestico.

Un approccio sinergico per un’azione efficace

Il basso livello di conoscenze finanziarie impone di promuovere riflessioni sui profili delicati dell’educazione finanziaria, con riferimento alla rilevazione dei bisogni formativi, all’individuazione dei destinatari delle iniziative, alle priorità e ai criteri di intervento, e alla definizione di una comunicazione innovativa ed efficace. In assenza di iniziative, il problema dell’ignoranza degli elementi economici-finanziari assumerà dimensioni preoccupanti.

È necessario far crescere l’attenzione sull’educazione finanziaria, parlarne in modo ampio e diffuso non solo sulla stampa ma anche in talk show e trasmissioni di divulgazione. Il sistema educativo potrebbe svolgere un ruolo importante come traino allo sviluppo di azioni che stimolino un cambiamento culturale nel Paese, con un maggiore coordinamento fra le azioni e lo sfruttamento di sinergie tra le offerte. I soggetti istituzionali competenti hanno la responsabilità di fare scelte e agire nel breve tempo. La credibilità della classe dirigente non è solo relativa al rispetto delle regole e alla trasparenza, ma anche all’efficacia dell’azione.

Fare educazione finanziaria non è facile: far parlare le persone dei propri “soldi” non è agevole e la piena consapevolezza che il denaro non è buono o cattivo, ma può essere negativo a seconda delle finalità per cui si usa, è spesso assente. È necessaria una strategia nazionale di educazione finanziaria decisa dalla Cabina di regia, presieduta dalla professoressa Annamaria Lusardi, istituita presso il Mef, basata su elementi definiti e con i contributi del Miur per il miglioramento della cultura economico-finanziaria delle persone con basso livello di conoscenza.

L’impatto sociale dell’educazione finanziaria

L’alfabetizzazione finanziaria riveste un ruolo fondamentale oltre la gestione del denaro, avendo un impatto significativo a livello sociale. Promuove la gestione responsabile delle risorse finanziarie e previene problematiche come la ludopatia. Ad esempio, in Italia si contano 1,3 milioni di individui con una confermata dipendenza patologica dal gioco d’azzardo. L’educazione finanziaria può offrire alle giovani generazioni strumenti per proteggersi da questa dipendenza, contribuendo al benessere sociale a lungo termine.

L’alfabetizzazione economica svolge un ruolo essenziale nel contrastare episodi e impatti della violenza economica: un complesso di comportamenti che limitano l’indipendenza finanziaria delle donne, impedendo loro di gestire il denaro in modo autonomo. Questa forma di sopraffazione, non fisica, rappresenta una delle manifestazioni più insidiose della violenza di genere. Il fenomeno è poco indagato, nonostante riguardi il 33% delle donne che si rivolgono a un centro antiviolenza.

Secondo l’indagine della Banca d’Italia, pubblicata a luglio 2023, l’alfabetizzazione finanziaria degli adulti in Italia è migliorata leggermente rispetto al 2020, passando da un punteggio di 10,2 a 10,6 su una scala da 0 a 20. Questo miglioramento è dovuto principalmente a una maggiore comprensione dell’inflazione e delle sue conseguenze sul potere d’acquisto delle famiglie, conseguenza del forte rialzo dell’inflazione nell’ultimo biennio.

La finanza digitale rappresenta una nuova sfida: il 70% degli intervistati ritiene che le criptovalute abbiano lo stesso corso legale del denaro, e il 63% è convinto che i contratti conclusi digitalmente non siano validi legalmente. La metà degli intervistati non è consapevole della diffusione online di informazioni personali che possono delineare preferenze individuali e personalizzare offerte commerciali.

Bullet Executive Summary

L’educazione finanziaria rappresenta uno strumento fondamentale per migliorare il benessere economico delle famiglie italiane, con un impatto significativo sulla gestione delle risorse finanziarie e sulla prevenzione di problematiche sociali come la ludopatia e la violenza economica. La strategia nazionale di educazione finanziaria, decisa dalla Cabina di regia presieduta dalla professoressa Annamaria Lusardi, mira a migliorare la cultura economico-finanziaria delle persone con basso livello di conoscenza.

Un aspetto chiave dell’educazione finanziaria è il coinvolgimento delle donne, che in Italia mostrano un livello di alfabetizzazione finanziaria inferiore rispetto agli uomini. Sensibilizzare le donne sull’importanza di acquisire competenze finanziarie di base e stimolare una gestione proattiva dei risparmi è essenziale per promuovere l’indipendenza economica e il benessere individuale e familiare.

La finanza digitale rappresenta una nuova sfida, con molti italiani che non sono consapevoli delle implicazioni legali e di sicurezza delle transazioni online. Migliorare le competenze in questo ambito è cruciale per proteggere i cittadini dalle truffe e garantire un futuro finanziario sicuro.

In conclusione, l’educazione finanziaria non è solo una questione di conoscenza del denaro, ma un elemento fondamentale per la crescita economica e sociale del Paese. Un approccio sinergico e coordinato tra istituzioni, scuole e famiglie è essenziale per promuovere una cultura finanziaria diffusa e consapevole.

Riflessione personale: L’educazione finanziaria è un viaggio continuo che richiede impegno e consapevolezza. Ogni passo verso una maggiore comprensione delle dinamiche economiche può fare la differenza nella vita di ognuno di noi, contribuendo a costruire un futuro più stabile e sicuro per le nuove generazioni.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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